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Copertina del libro edito dalla NEWTON COMPTON 2018

Roma, febbraio 1466. Arrivato nell’Urbe per risolvere questioni di affari, il giovane Lorenzo de’ Medici si trova subito circondato da insidie senza volto. Qualcuno, infatti, ha infilato sotto la sua sella un antico pugnale dall’elsa d’argento, con uno stemma dal disegno indecifrabile. Intimorito dalla silenziosa minaccia, Lorenzo comincia così una tortuosa indagine in una città piena di segrete ombre, di antiche glorie imperiali e sinistri fantasmi fin troppo ansiosi di risorgere fra i vivi. Chi è che trama alle sue spalle? Gli stessi che ostacolano l’estrazione di allume da parte della sua famiglia sui Monti della Tolfa? Nel tentativo di scoprirlo, il suo destino incrocerà quello di uomini potentissimi, come l’enigmatico cardinale Rodrigo Borgia, e di aristocratici ambiziosi che si muovono nella Curia romana, a caccia di ricchezza e prestigio. Ma l’incontro che cambierà la sua vita sarà quello con Clarice Orsini, aristocratica creatura dalla quale emana un segreto fascino: ne sarà stregato. Preso nelle spire di questo amore, Lorenzo non si accorge che nuovi nemici si stanno per levare contro di lui, alleandosi ai vecchi per un comune intento: l’erede dei Medici deve morire

Ammetto d’avere una idiosincrasia per i romanzi che devono trattare argomenti storici e che non si classificano come Fantasy o Distopici con sincerità. Effettivamente il romanzo ha di per sé una connotazione di racconto più leggero della biografia, ma in questo caso l’autrice si inventa di sana pianta il carattere dei protagonisti andando contro la descrizione giunta a noi grazie alla corrispondenza ufficiale e privata della famiglia Medici. Siamo di fronte ad una fan fiction scritta benissimo, godibile e perfetta se la prendiamo come tale però, se si ha la presunzione di chiamarlo romanzo o romanzo storico si sopravvaluta questo libro. Intrattiene ma non informa correttamente. Il peggio l’autrice purtroppo lo dà nella postilla finale scrivendo “Lorenzo incontrò Clarice nell’inverno del 1466…” NO, la Frale suppone che l’avesse incontrata visto quello che dice Lucrezia, madre di Lorenzo, a suo marito Piero accennando che “lui medesimo l’a vista” lettera però del 1467. Questa teoria molto romantica di un Lorenzo colpito da una ragazzina di 14 anni, timida, casa e chiesa (perciò che non esce mai), così la descrive Lucrezia, che non sarà mai aperta ai costumi della vita fiorentina e mai amata dai fiorentini per questo, francamente con quello che era il vero carattere di Lorenzo de Medici non ha senso come teoria. Ma finché si tratta di una teoria che viene romanzata non c’è nulla di male, il problema è che nella postilla l’autrice la descrive come notizia storicamente fondata, la inserisce all’interno di fatti accertati e non mi sembra corretto.

Altro grosso difetto di questo libro è che non se ne capisce l’intento: è un giallo o è un romance? Un horror? Ve lo dico io è una fan fiction scritta bene e se lo prendete solo per intrattenervi senza impegnarvi va benissimo, se pensate d’avere davanti un trattato sul carattere di Clarice e Lorenzo lasciate perdere; Clarice non aveva quel caratterino né Lorenzo era così credulone e per giunta poco affezionato al suo cavallo.

pagine 381

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